Successo per il primo concorso degli oli valtellinesi.
Penso che nessuno si aspettasse una partecipazione così elevata e tantomeno di sentire giudizi positivi riguardanti i prodotti presentati. Ma Mariagrazia Barone, vicecapo panel Aipol (Associazione interprovinciale produttori olivicoli lombardi) dopo un' attenta valutazione organolettica dei 27 campioni presentati alla prima edizione del " CONCORSO OLI EXTRAVERGINI DI OLIVA DELLA PROVINCIA DI SONDRIO" promosso dalla Comunità Montana di Morbegno in collaborazione con la Fondazione Fojanini ha concluso i lavori con affermazioni sicuramente incoraggianti: «Per essere il primo concorso la situazione è positiva. Abbiamo riscontrato pochi difetti di fermentazione a fronte di un livello qualitativo buono».
Poi subito i vincitori. Il miglior olio extravergine di oliva della provincia di Sondrio è prodotto a Castione Andevenno, in località Moroni, da Tarcisio Serafini, classe 1934. Secondo posto per Carlo Baruffi di Poggiridenti, terzo per Christian Della Ghelfa di Berbenno. Molti i paesi rappresentati: oltre a quelli dei primi tre classificati anche Ardenno, Buglio in Monte, Dazio, Morbegno e Traona in Bassa Valtellina, Sondrio e Tresivio, Teglio, Villa di Tirano, Tirano e Grosotto nel Tiranese.
Tutti piccoli produttori, per lo più hobbisti, come Zamboni Nicoletta, unica donna partecipante al concorso, che per pochissimi punti è rimasta esclusa dalla rosa dei vincitori. La sua piantagione è a Cerido, frazione di Morbegno, sulla costiera dei Cech. Una delle prime piantagioni realizzata in bassa valle quando pochi credevano nella coltura dell'ulivo. Con il marito ha acquistato una piccola abitazione con terrazzamenti incolti che ha sistemato e poi ha continuato a coltivare la passione per l'olio che la portava ad assaggiare e utilizzare oli provenienti da tutta Italia, decidendo di iniziare e produrre il suo. Oggi coltiva circa 100 piante, età media 10 anni e produce quasi 4 quintali di olive per avere circa 55 litri di olio con un' attenzione particolare alla raccolta che, mi spiega, è uno dei fattori più importanti per avere un olio di qualità: raccolta a maturazione giusta e soprattutto la consegna al frantoio entro le 24 ore dalla raccolta. Nicoletta è pienamente soddisfatta della giornata organizzata dalla Comunità Montana "... è un'occasione di confronto, ma soprattutto è importante la valutazione organolettica del panel di assaggio che ci permette di correggere eventuali errori nelle pratiche agronomiche e poterci così migliorare."
La premiazione ha concluso una giornata di studio sulla coltivazione dell'olivo ed ha visto una folta presenza di partecipanti a conferma di un'attenzione e di un interesse crescenti per una coltura che la C.M. di Morbegno ha voluto valorizzare attraverso un interessante progetto. L'ulivo per salvare le aree incolte dal bosco e dal degrado recuperandole sia dal punto di vista paesaggistico che sanitario. Un progetto che si è concretizzato con alcune giornate di formazione dedicate all'impianto, alla potatura, ai trattamenti, alla raccolta ma soprattutto con la vendita agli agricoltori di più di mille piantine di due anni a prezzo agevolato. Piantine di ulivo selezionate tra le varietà più adatte al terreno e al microclima del nostro territorio che nel 2018 hanno consentito il recupero di quasi trentamila metri quadrati di incolti. Un progetto importante che ha voluto anche valorizzare una coltura antica, presente da sempre nella nostra provincia come dimostrano alcuni antichi documenti catastali che parlano di gelsi e di ulivi o altri documenti come uno del 1347 ritrovato a Traona che parla di un certo Tomaxinus che lavorava un fondo de plantis olivarum.
Una coltivazione che lentamente da una decina di anni è stata introdotta nella nostra provincia e che oggi è stimabile in più di 15.000 piante messe a dimora in circa cinquanta ettari per una produzione annuale di circa 500 quintali di olive e una produzione di 7500 litri di olio e con prospettive di sviluppo sempre maggiori per un futuro sempre più verde
L 'ulivo infatti richiede meno impegno, meno ore di lavoro, rispetto alla vite e quindi merita sicuramente di essere incentivato per evitare il degrado di quei terrazzamenti dove la coltivazione della vite risulta antieconomica, per creare una risposta concreta nella difesa del territorio e per migliorare la qualità del paesaggio molto importante per il turismo. Soprattutto per il turismo lento, per chi ama girare la Valtellina in bicicletta, attraversare paesini come quelli della costiera dei Cech, muovere la testa per guardarsi intorno ed allora è bello vedere l'ambiente ordinato, coltivato, con tonalità di colori diversi.
Un grazie a tutti gli organizzatori di questa importante giornata dedicata all' olio e un arrivederci alla prossima edizione del concorso con la speranza che l'olio presentato sia prodotto in quel frantoio valtellinese che tutti gli olivicoltori sognano di poter utilizzare già nella prossima raccolta delle olive.