Emozioni a 1.800 metri
Ho sempre considerato la val di Rezzalo (meta preferita delle mie pedalate assistite in alta valle) una tra le più belle valli laterali della provincia di Sondrio.
Un percorso ciclabile, con alcuni strappi che richiedono la modalità assistita medio alta, ma comunque fattibile anche da non esperti come me. Un percorso che inizia nel comune di Sondalo (Fumero) ed arriva a S Caterina Valfurva scollinando al passo dell'Alpe (m 2461). 18 Km di splendidi paesaggi, di architettura alpina rispettata, di colori particolari, di spazzi ampi, di acqua limpida che spumeggia tra le rocce nel letto del torrente Rezzalasco, di tanti cespugli di rododendri che nel mese di luglio arricchiscono di colore il paesaggio della valle.
Domenica 21 agosto però ho abbandonato la mia badante (la mia bici a pedalata assistita) e ho raggiunto il primo nucleo importante della valle, S. Bernardo a piedi per partecipare alla manifestazione saór de rézel (sapori di Rezzalo), manifestazione promossa dagli Sgangherati di Frontale e dall' APT Sondalo.
Navetta a Le Prese fino a Fumero e poi una piacevole passeggiata di circa un'ora lungo un sentiero, anzi direi strada, che dopo aver attraversato un fresco bosco di conifere si allarga in un grande pianoro verdeggiante.
Sono a San Bernardo (m. 1851), nucleo abitativo circondato sul fianco montuoso da boschi di larici.
Sulla sinistra spicca nella sua elegante semplicità la chiesetta dedicata a S. Bernardo di Chiaravalle consacrata nel 1672, mentre nel grande prato, a destra, tutto è pronto per la terza edizione di saór de rézel.
L'edizione 2022, dopo due anni di fermo per la pandemia covid, ritorna in una veste nuova.
Non più la camminata gastronomica a tappe lungo l'antica mulattiera militare che fiancheggia il torrente Rezzalasco, attraversando prati, pascoli e boschi della valle, ma una sosta nel grande pascolo di S. Bernardo, con sette postazioni sul perimetro per proporre ai tanti partecipanti i saór de šti ègn (i sapori di questi anni). Il tutto con momenti musicali, didattici e divertimento.
Una manifestazione nata nel 2018 per valorizzare la cultura contadina e in particolare la transumanza, l'attività alpestre che ha permesso ad intere generazioni di sfruttare in verticale tutte le risorse foraggere della valle.
Una attività ricca di storia, di cultura alpestre, di tradizioni, di usanze, come quella tipica degli alpigiani della val di Rezzalo che quando scendevano dagli alpeggi per ritornare nelle loro abitazioni e stalle di Sondalo preparavano un cornàt, una focaccia, che doveva essere distribuita in pezzi a tutte le persone che si incontravano sul percorso di ritorno con il bestiame monticato.
Coloro che scendevano dalla Val di Rezzalo, subivano un vero e proprio assalto nel piccolo abitato di Fumero, dove i ragazzini attorniavano gli alpigiani chiedendo insistentemente la loro parte di cornàt. Eh sì, perché la tradizione voleva che spettasse di diritto e ognuno potesse esigerla, per ricevere magari anche solo un semplice boccone. (Monticazione e discesa dall'alpeggio a Frontale di Dario Cossi)
E la prima edizione nel 2018, mi dice uno degli organizzatori, era nata anche per ricordare questa usanza, e aveva riportato il cornàt negli alpeggi della valle.
Un percorso inverso, ma comunque sempre significativo. Era un bocón, un tràc e quatro pas con pulenta e galena fregia...e altre storie! (un boccone, un sentiero e quattro passi con polenta e gallina fredda.) Sette postazioni: Fontanacce, la Pontela, Li Ganda, Teat, la Macogia, Malnio, Ronzon, e tra le poche baite di Pontela, ecco che il cornàt, nuovamente nell'alpeggio. Era la prima tappa de percorso, la colazione del montanaro: latte, café del paerol, cornàt sila preda e marmellata.
Quell'edizione finì nella stupenda cornice della piana di S. Bernardo con la grande esibizione musicale del celebre cantautore Davide Van De Sfroos, cittadino Onorario di Sondalo, applaudito da più di 2.000 persone.
Oggi il grande prato di San Bernardo è pronto ad accogliere ancora i partecipanti di questa terza edizione.
Sono le 11,30. Nella chiesa sta terminando la celebrazione della messa officiata dal parroco di Frontale per commemorare San Bernardo, il Patrono della valle che ricade il 20 agosto.
Sono più di cinquanta i volontari appartenenti alle varie associazioni del comune di Sondalo, (Butèga Valtellina, Associazione Giovani Sondalo "Li Simenza", Gruppo le Cognate, Vicinanza di Mondadizza, Polisportiva Sondalo Sport) e sono lì sorridenti, sotto i gazebo allestiti per la distribuzione dei pasti, pronti ad accogliere i partecipanti che a fine giornata saranno stimati in piu di mille. Un'edizione che, come ho già detto ha abbandonato la formula precedente di passeggiata enogastronomia tra gli alpeggi, per trasformarsi in Tröċ food organizzato in un'unica grande "piazza" creando una nuova occasione di stare insieme, di convivialità, di coralità ... di dimenticare la pandemia.
E così inizio il mio giro con il Cunta pass in mano.
Prima postazione: chi bene comincia l'è a mità dell'opera con l'abbondante e delicato Rèzel Cocktail a base di gin, genepy ed erbe alpine o, in alternativa, l'aperitivo con concentrati di succhi di frutta bio, serviti con focacce salate artigianali a base di farina di segale autoctona e farina di frumento con pancetta di suino.
Tralascio per ora, la seconda postazione dei "rospetti" de la val, per una coda che si è formata per l' attesa della preparazione degli sciatt, piatto che giustamente per essere preparato bene richiede tempi abbastanza lunghi.
. Li assaggerò più tardi, stupendomi per la loro particolare croccantezza. Eccomi invece pronto per assaggiare al cavègn valtellinese, un ottima insalatina valtellinese di songino, Bresaola, mele e Valtellina casera. Piatto abbondante, gustoso, presentato anche bene.
Alla pósa del böer ricevo il mio primo bicchiere di vino di Valtellina (bravi, non sempre in queste manifestazioni si utilizza il vino valtellinese) E poi avanti con al pludèl del pastor il tagliere con salame, bresaola, formaggi dell'alpe e pane di segale. Ancora un piatto abbondante, sempre presentato moto bene e soprattutto con una scelta accurata della qualità dei prodotti.
Il mio street food, pardon tröċ food continua. Ecco il piatto forte, la polenta ... la contenta, polenta con un ottimo spezzatino di carne e finferli, accompagnato dal secondo bicchiere di vino previsto dal cunta pass e ancora la torta de Rèzzel preparata con putina (ricotta) e baga (mirtilli), amaro dell'alpe e cafè del pignatin.
Piatti curati, abbondanti, apprezzatissimi dai tantissimi partecipanti, turisti, ma anche tanti Sondalini. Sapori del territorio, che a 1800 metri riescono a regalarti maggior piacevolezza. Un lauto pranzo che rende doverosa una passeggiata in attesa del concerto e così mi incammino sul sentiero dietro la Chiesetta di San Bernardo. Mi fermo a guardare alcuni bambini interessati e divertiti nel laboratorio "bombe di semi" con la Botanica del Parco Nazionale dello Stelvio, Marta Tognetti.
Mi fermo in alto ad osservare il grande prato diventato una piazza. Una grande emozione mi coinvolge. Colori che si uniscono al verde del parto. a quello dei larici, all'azzurro del cielo. Una tavolozza di colori che rende ancora viva la montagna dei Sondalini.
Ritorno tra i partecipanti, sento commenti, tutti positivi, qualcuno ricorda la prima edizione, ricorda il grande concerto di Davide Van De Sfroos.
“Io c'ero" dice orgoglioso Luca di Como, "ero lì sotto il palco. Grande evento, grandissimo Davide". Qualcuno rimpiange la formula della prima edizione.
“Sono due cose divere," dice Roberto, un’ altro turista venuto apposta dalla Brianza, "ma questa edizione mi sembra più coinvolgente, più conviviale. C'è la possibilità di mangiare quello che si vuole senza l'obbligo di un percorso già definito."
Ma poi i commenti si fermano, i primi accordi degli strumenti degli "Shiver", la famosa band della Provincia di Lecco che ha avuto anche l'onore di essere scelta da Davide Van de Sfroos per un suo tour, si liberano nella valle.
E lì, sotto il palco. provo l'emozione di un concerto vicino al cielo, a 1800 metri, seduto sull'erba, con la cornice delle montagna della bellissima val di Rezzalo. Ottima musica rock-folk, un concerto durato più di due ore, che è riuscito a coinvolgere e appassionare il folto pubblico presente: balli, canti, corpi sdraiato al sole per vivere meglio le emozioni della calda voce di Lorenzo e del doce violino di Luca.
Ormai sono le sedici, alcuni bambini continuano a giocare con l'acqua che scorre lentamente sotto il ponticello, i tasti e i movimenti della fisarmonica di "Bepi" regalano l'ultima musica della giornata. i volontari iniziano a smontare le postazioni,e i partecipanti pienamente soddisfatti si avviano lungo il sentiero per il ritorno.
Un sincero grazie a tutti per le emozioni che mi avete regalato, complimenti ai promotori e ai volontari per la perfetta organizzazione sicuramente impegnativa ... ci vediamo sicuramente il prossimo anno.
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