Benvenuta nel mondo agricolo

09.02.2018

Lei 22 anni, diploma di tecnico dei servizi socio-sanitari, lui 25 studente in ingegneria meccanica. Amano la natura, gli animali, un'ambiente sostenibile. Sono i fratelli Michela e Stefano Azzalini titolari dell'azienda agricola Valtellina Farm a Buglio in Monte, nata nel 2017 con l'intento di recuperare, in modo non intensivo ma sostenibile i loro boschi e prati incolti. "perché la natura è bella e come dice Stefano, quando si stacca dai libri e ci si dedica ai lavori aziendali, l'agricoltura ti rigenera," mi dice Michela.

Valtellina Farm è un'azienda di prima generazione (genitori e nonni non agricoltori) che nasce per le passioni particolari dei due giovani che, desiderosi di migliorare l'ambiente, decidono di farsi regalare dai genitori alcune capre per pulire i loro terreni incolti nel comune di Buglio e nel maggengo di Our a 1300 metri.

Capre inusuali per la nostra  valle: le cashmere, animali caratterizzati da un'attitudine particolare a vivere in allevamenti bradi o semi-bradi. Grazie al vello che si forma durante il periodo invernale possono resistere maggiormente al freddo, dormire all'aperto anche in caso di neve e necessitano solo di semplici ripari da eventuali piogge intense. Nel maggengo Our le capre di Michela e Stefano trovano subito l'ambiente ideale per passare l'inverno, per essere poi libere nel periodo estivo/autunnale nei boschi della zona.

Quel vello che opportunamente recuperato attraverso la pettinatura diventa un'importante risorsa. Ed è da qui che nasce la storia di Valtellina Farm come mi spiega la giovane Michela: oggi abbiamo una ventina di capi che dovrebbero aumentare anche attraverso la selezione interna. A Our abbiamo ampi terreni nostri e in affitto recintati dove le capre vivono tranquille, serene, anche al freddo. Più stanno al freddo più riescono a far crescere il sottovello che poi viene pettinato e recuperato. Quando abbiamo iniziato l'allevamento abbiamo pensato a lungo come utilizzare questa "lana". Cercavamo qualcosa di diverso, semplice da lavorare e da far lavorare. Avevamo pensato a guanti o a copricapo, ma poi ecco un'idea che ci è sembrata particolarmente interessante: realizzare dei piumoni per il letto. Abbiamo trovato una ditta interessata, che ha prodotto un prototipo. Il cashmere è stata lavato, purificato dalla fibra grezza e inserito in alcuni piumoni. Li abbiamo testati nella nostra famiglia e devo dire che siamo molto soddisfatti. Ora siamo pronti per le prime produzioni che metteremo in vendita."

Mi guarda con i suoi grandi occhi che esprimono entusiasmo, convinzione, determinazione a portare avanti questo importante progetto. Poi mi mostra un campione di cashmere tenuto in una bustina di plastica e continua a raccontarmi: "In primavera, fine inverno le capre vengono pettinate, riusciamo ad avere 250/ 300 g di vello per animale, le femmine un pochino meno perché sono più minute. Il cashmere deve avere da 13 ai 18 micron, il nostro è di circa 14,50 che è considerato un buon prodotto. Lo facciamo analizzare ogni anno, capo per capo, una valutazione anche per scegliere i migliori soggetti da utilizzare nella riproduzione. Ma anche sulle fecondazioni siamo molto attenti alla consanguineità, tenendo separati i padri dalle figlie. Speriamo di arrivare presto a 100 capi che potrebbe essere la dimensione aziendale giusta per un riscontro economico positivo."  

Progetto sicuramente interessante, unico per la nostra provincia, ma Valtellina Farm è anche altro. È produzione di miele con due apiari a Buglio in Monte. Un'altra passione di Michela iniziata quasi per caso, dopo aver frequentato un corso di apicoltura organizzato dall'APAS (Associazione Produttori Apistici della provincia di Sondrio). "Mi sono iscritta per curiosità, per vedere cosa erano le api, mi sono appassionata subito e ho deciso di trasformare questo nuovo interesse in lavoro. Abbiamo una quindicina di arnie che a fine anno dovrebbero diventare una cinquantina. Produciamo miele di castagno e millefiori rispettando il concetto di sostenibilità. Noi non abbiamo la certificazione biologica, preferiamo eliminare i costi della certificazione, però operiamo utilizzando una lavorazione biologica, nei trattamenti, negli acquisti del materiale necessario per la produzione e possiamo assicurare i consumatori che il nostro miele è assolutamente biologico."

Guardiamo insieme la pagina Facebook dell'azienda ricca di filmati, fotografie. Immagini di capre, di api, di arnie, di varie fasi delle produzioni del miele, di fienagioni per alimentare le capre nel periodo invernale, di bulbi di zafferano, di lavanda in fiore ma anche di curiosità soprattutto sul magico mondo delle api.  Perché Valtellina Farm non è solo capre e miele è anche una ricerca di nuove produzioni: 2000 metri di terreno dedicato allo zafferano, ancora con limitate produzioni essendo un impianto ancora giovane, altrettanti metri dedicati alle erbe officinali con un nuovo progetto " in collaborazione con uno studio dentistico di Sondrio vorremmo tentare la produzione di un dentifricio valtellinese a base di piante officinali e propoli, è ancora un progetto in fase di studio, ma come tutte le idee potrebbe diventare un'altra occasione per aumentare la produttività aziendale," mi dice Michela.

Continuammo a guardare le foto e i filmati. Mi colpiscono le immagini di una capretta che succhia il latte da un biberon. Michela sorride e mi racconta la storia di Fenice, nata insieme alla sua sorellina Neve. La mamma aveva poco latte, Fenice è stata così rifiutata. Ogni giorno Michela ha dovuto alimentarla artificialmente con tanti biberon di latte. "Ho pensato di condividere l'esperienza, attraverso la pagina di Facebook dell'azienda con i bambini, piccoli grandi esempi di impegno, dedizione nel prendersi cura di animali dai primi giorni di vita. Possono regalare forti emozioni e appagano dei sacrifici quotidiani,"

Ecco un altro bellissimo filmato: una capra che pulisce dalla placenta due caprette appena nate e sotto una didascalia: "siamo appena nate e mamma ci ha assicurato che nessuno ci mangerà a Pasqua."

E ancora foto con bambini che accarezzano le caprette "inizierò presto un corso per diventare operatrice di fattorie didattiche, e mi piacerebbe creare in azienda occasioni didattiche per i bambini per fare loro amare la natura, conoscere gli animali. Un altro progetto che sicuramente cercherò di concretizzare e completare così la multifunzionalità della mia azienda.

L'intervista si conclude con alcune considerazioni per la nuova carica di Michela all'interno della Coldiretti, delegata delle giovani imprese della provincia di Sondrio in rappresentanza di 150 aziende di giovani sotto i 35 anni.

"Sì, sono contenta, mi sono candidata con l'obbiettivo di conoscere nuove realtà, nuove esperienze, di avere l'opportunità di poter portare progetti in Valtellina, nelle scuole, organizzare eventi per valorizzare i nostri prodotti. Sarà un lavoro impegnativo che cercherò di portare avanti con impegno perché la Valtellina ha bisogno di nuove idee, risorse, di sostenere i giovani agricoltori e di incentivare nuovi giovani a ricominciare dall'agricoltura."

E allora benvenuta nel mondo agricolo provinciale.

Auguri Michela, auguri per la tua nuova carica, ma soprattutto auguri per la tua giovane azienda che sicuramente con la tua determinazione, fantasia, amore per gli animali e per l'ambiente, riuscirai a far crescere e a trasformarla in un'azienda produttiva in grado di darti tante soddisfazioni anche dal punto di vista economico.