ll forcone, la carriola e il sogno
Ultimamente la stampa locale ha evidenziato come l'agricoltura della provincia di Sondrio stia vivendo un ricambio generazionale particolare con oltre un quarto delle aziende guidato da under 35. Generalmente figli di imprenditori agricoli che rilevano le aziende dei genitori, spesso trasformandole, diversificandole, innovandole.
La storia che vi voglio raccontare è diversa. Lui non è figlio di agricoltori, non ha rilevato l'azienda familiare, l'ha costruita lentamente. Il padre è operaio, qualche capra orobica per passione a tempo perso. Nient'altro.
Siamo a Talamona. Samuele, vent'anni, perito agrario, passione per gli animali fin da piccolo, per le capre e qualche cavallo del papà e del nonno. Una passione sempre coltivata, che lentamente si è trasformata in un lavoro, nel settore zootecnico, forse il più faticoso.
Samuele è partito da zero. È diventato imprenditore agricolo e si è costruito una piccola azienda zootecnica, una quindicina di vacche da latte allevate in una vecchia stalla, lontano da casa. Produzione di latte che conferisce e lavora in una storica latteria di paese.
Ma il suo sogno è una stalla moderna, per il benessere degli animali, per un lavoro meno faticoso. Intanto continua nella vecchia stalla... perché le passioni si coltivano, si nutrano anche con esperienze diverse, con le fatiche di un lavoro obbligatoriamente obsoleto.
Incontro Samuele nella stalla in un piccolo agglomerato di case a Sirta, piccola frazione del comune di Forcola. Una vecchia stalla in disuso che Samuele, dopo lunghe e faticose ricerche, ha trovato e riadattato per una quindicina di vacche, in attesa di costruire una stalla moderna a Talamona. Il suo sogno.
Lo osservo mentre con carriola e forcone sta pulendo il corridoio centrale dal letame prodotto dalle sue mucche. Lo ricordo quando aveva sette /otto anni ad una mostra zootecnica a Talamona: sfilava nel ring con un becco nero più alto di lui. Sono passati circa 13 anni, quel bambino serio, orgoglioso del suo animale che faceva "girare" nel ring non c'è più. Davanti a me c'è un ragazzo alto, determinato, orgoglioso della scelta di vita che ha fatto.
"Ho sempre avuto la passione per gli animali, fin da piccolo, quando aiutavo il nonno, il papà con le capre, quando stavo in stalla di notte per il parto in attesa di vedere il caprettino. Poi a sedici anni ho comprato la mia prima vitella da allevare, farla diventare vacca, e da lì ho iniziato, una, due, tre. Hanno iniziato a partorire e adesso sono una quindicina più qualche vitella. Anche quando andavo a scuola a Sondrio, avevo le mie poche vacche, tutte le mattine andavo in stalla, mungitura, pulizia e di corsa alla stazione a prendere il treno."
Poi mi racconta la sua giornata "... inizio alle tre e mezza per andare in stalla (la stalla è a circa 5 km dall'abitazione) mungitura, alle sei latteria dove lavoro il mio latte e quello dei pochi soci della latteria, circa 3 q di latte al giorno. Alle dieci ho finito, ma qualche lavoro c'è sempre. Pomeriggio, verso le tre torno in stalla dalle mie mucche, pulizia, distribuzione foraggio, mungitura, e poi ancora alla latteria per conferire il latte e ricevere quello dei soci della latteria. Prima di cena ritorno alla stalla per assistere i miei animali ed alle otto torna a casa. Tutti i giorni cosi, compreso il sabato e la domenica. D'estate la musica cambia, c'è l'alpeggio a Trona Soliva, con Bertolini Claudio, il mio maestro nell'arte casearia, ma anche per consigli sulla gestione dell'azienda. Poi la fienagione, grazie all'aiuto di mio padre e di mia madre nei vari prati di Talamona. Diversi prati, sparsi nel comune, ma quasi tutti scomodi, con i classici problemi dei prati di paese, le muracche, magari una pianta e allora il lavoro della rotante o dell'imballatrice deve essere sostituito dal lavoro manuale, rastrello, decespugliatore... perché i prati devi lasciarli puliti."
"Soddisfatto?" chiedo.
"Pienamente soddisfatto. Lavoro difficile, però io riesco a trovare anche soddisfazioni," mi risponde senza titubazioni. "quando vendo i miei formaggi, quando la gente è contenta, quando ritorna a comprarli, allora mi sento orgoglioso, mi sento bravo. Ma le soddisfazioni ci sono anche quando una vacca partorisce una bella vitella, quando vinci a una mostra..."
"Qualcuno potrebbe chiederti chi te lo fa fare?" gli dico.
"Me lo chiedono in tanti, molti mi dicono cambia lavoro, sono solo fatiche, non ti rende niente, ma io non ascolto, sono deciso a continuare, perché secondo me è il mio lavoro, è quello che mi piace fare. Ho lavorato per alcuni mesi alla latteria di Delebio, come casaro. Un bel lavoro, pulito, retribuito bene, ma io preferisco i miei animali, la lavorazione artigianale del latte nella caldaia a legna della latteria, toccare il latte, e poi il mio sogno è una stalla moderna, con gli animali liberi, 30/ 40 vacche in lattazione, manze in rimonta, capra da latte, una trentina per avere un po' di prodotti di capra da vendere, caseificio, spaccio, formaggi freschi, stagionati, burro, Bitto. Una stalla moderna con i sistemi meccanizzati per il governo, meno fatica per me, più benessere per gli animali, più comodità. Ci sto lavorando, spero di riuscirci per la fine dell'anno o per la primavera del 2022."
Mentre parla muove il forcone con agilità. Nei suoi movimenti c'è obbligatoriamente un ritorno al passato, con animali ancora legati, con lavori in stalla ormai inusuali, la pulizia della lettiera con forcone e carriola, la distribuzione del fieno manuale, con "forcate" messe nelle mangiatoie vicino alla parete, passando in mezzo agli animali... ma c' è sicuramente tanta voglia di crescere, c'è la visione del governo di una stalla moderna, c'è il desiderio di coronare il suo sogno.
E poi c'è il lavoro di casaro nella antica latteria Coseggio. Un altro pezzo di storia, un altro ritorno al passato per una lavorazione artigianale. Per una grande caldaia in rame con il riscaldamento del latte ancora con la legna. C'è la produzione del burro di qualità, derivante da una panna di affioramento nelle conche messe per 12 ore nelle grandi vasche in sasso.
La latteria Coseggio è una delle prime latterie sociali cooperative della provincia di Sondrio (1907) e anche grazie al conferimento del latte di Samuele riesce a mantenere la sua attività con una lavorazione di circa 3 quintali di latte al giorno, quattro forme di formaggio quotidiane, una produzione di burro di qualità che permettono di pagare le spese e mantenere attiva la struttura anche per i piccoli produttori della zona.
Una grossa opportunità per Samuele che può così avere una integrazione di reddito alla sua attività zootecnica, ma soprattutto gli consente di applicare le sue competenze di casaro nella produzione di un formaggio e di burro di qualità. ricercati ed apprezzati dai consumatori e dai negozianti della zona.
Allora forza Samuele, continua con il tuo coraggio, la tua determinazione, con il tuo sogno. Voglio presto scrivere un nuovo post : " Samuele ce l'ha fatta, il sogno è diventato realtà."